Soli, ma non troppo: come gestire il tempo del cane quando resta a casa

Lasciare il cane da solo in casa è spesso inevitabile, ma non deve diventare un problema. La solitudine, se ben gestita, può trasformarsi in una fase utile della giornata, in cui il cane riposa, si rilassa e sviluppa autonomia. Il vero rischio non è il tempo in sé, ma il modo in cui viene vissuto. Ansia da separazione, noia, frustrazione e comportamenti distruttivi sono quasi sempre il risultato di una cattiva gestione del distacco, non della solitudine in sé.

Il distacco inizia prima di uscire
Una delle strategie più efficaci è non trasformare l’uscita di casa in un momento carico di tensione. Evitiamo saluti plateali, coccole eccessive o frasi rassicuranti che non fanno altro che sottolineare il momento del distacco. Il cane impara molto presto ad associare certi gesti e rituali alla nostra assenza: prendere le chiavi, indossare le scarpe, spegnere la luce. Iniziare ad alterare questi segnali con piccole variazioni (prendere le chiavi senza uscire, mettersi le scarpe e rimanere in casa per qualche minuto) aiuta a ridurre l’ansia anticipatoria.

Routine e coerenza: la base di tutto
Un cane che sa cosa aspettarsi è un cane più tranquillo. Se gli orari sono più o meno regolari, se ogni giorno segue una sequenza prevedibile di attività (passeggiata, colazione, momento di calma), il distacco viene vissuto come parte di un flusso naturale. Anche il ritorno deve essere calmo: niente feste esagerate, ma un rientro normale, equilibrato, per non rafforzare l’idea che la solitudine sia qualcosa da temere.

Giochi interattivi: stimoli senza eccessi
Quando il cane resta da solo, possiamo lasciargli a disposizione oggetti pensati per stimolare in modo intelligente. Tra i più utili ci sono:

Kong riempito con cibo, da congelare per prolungare la durata
Tappeti olfattivi con crocchette nascoste
Giochi puzzle che richiedono ragionamento e concentrazione
Snack masticabili naturali (legno di ulivo, pelle essiccata, corna)

È fondamentale scegliere oggetti sicuri e testati in nostra presenza prima di lasciarli durante l’assenza. Alcuni cani tendono a stancarsi in fretta degli stessi giochi: alternarli nei giorni aiuta a mantenerne l’interesse.

Lo spazio conta: accesso, visibilità, comfort
Il cane dovrebbe avere accesso a una zona della casa in cui si sente al sicuro, possibilmente con la sua cuccia o un tappeto familiare. In alcuni casi, avere una finestra da cui osservare l’esterno può rappresentare uno stimolo positivo; in altri, può aumentare la reattività e la frustrazione. Dipende dal temperamento del cane. Anche la possibilità di muoversi liberamente è importante, soprattutto se rimane solo per più di 3-4 ore. Chiudere in una stanza piccola o ristretta può accentuare il senso di isolamento.

Suoni, odori, presenza indiretta
Molti cani traggono beneficio da stimoli sensoriali di “presenza”. Lasciare una radio accesa a basso volume, preferibilmente su una stazione parlata, può dare un senso di compagnia. Alcuni proprietari utilizzano magliette con il proprio odore nella cuccia del cane per offrire un riferimento olfattivo rassicurante. Esistono anche diffusori di feromoni calmanti (come Adaptil) che aiutano nei periodi di transizione o in cani particolarmente sensibili.

Quanto tempo può restare solo un cane?
La risposta dipende da età, abitudini e carattere. In generale, un cane adulto può restare da solo anche 5-6 ore senza problemi, se abituato gradualmente e se prima e dopo ci sono attività adeguate. I cuccioli e i cani anziani richiedono tempi più brevi e maggiore attenzione. Ma anche nei casi in cui il cane resta solo più a lungo, ciò che conta è la qualità delle ore precedenti e successive, non solo la quantità assoluta.

Quando la solitudine diventa un problema
Segnali come abbaio continuo, comportamenti distruttivi, pipì in casa o iper-attaccamento al rientro possono indicare disagio. In questi casi è bene consultare un educatore esperto in disturbi da separazione. Forzare il cane ad “abituarsi” senza affrontare il problema può peggiorare la situazione.

Soli, ma con equilibrio
La solitudine fa parte della vita. Anche per i cani. Ma non è detto che debba essere fonte di stress o disagio. Con una buona routine, stimoli adeguati, un ambiente sereno e una comunicazione coerente, possiamo trasformare le ore in cui il cane resta a casa da solo in un tempo di recupero, scoperta e autonomia. Non sempre possiamo esserci, ma possiamo sempre far sentire la nostra presenza. Anche quando non ci siamo.

 

← Post precedente Post successivo →

Vuoi scoprire che tipo di Dog Mom sei?

Abbiamo individuato 4 tipi di Dog Mom diversi.
Scopri a quale tipo appartiene facendo il nostro quiz (basta 1 minuto)

Voglio fare il quiz